Venerdì 22 novembre 2019, alle ore 18, la Società Dante Alighieri ospiterà a Palazzo Firenze (Piazza di Firenze, 27, Roma) la presentazione della nuova silloge poetica “Apolide” di Dato Magradze, poeta, intellettuale e politico georgiano, autore dell’inno nazionale del suo Paese.
L’evento è promosso da Nino Tsertsvadze Presidente del Comitato Dante Alighieri di Tbilisi, Professore Associato e Capo Dipartimento di Italianistica presso l’Università Statale Ilia a Tbilisi.
Interverranno con l’Autore, Giuseppe Aletti (editore del volume, poeta, critico letterario e Presidente del Festival Federiciano), la Principessa Khétévane Bagration Moukhrani (Ambasciatore designato di Georgia presso la Santa Sede e Socio Fondatore del comitato Dante di Tbilisi), Nunu Geladze (traduttrice ufficiale dei libri di Dato Magradze). Modererà Alessandro Masi (Segretario Generale della Dante Alighieri).
Attraverso la sua opera, Dato Magradze apre una riflessione sul rapporto tra poesia e società; una tematica che si dipana per mezzo di un impianto che mette in contrapposizione il potere da una parte e Giacomo Ponti dall’altra (protagonista del racconto in versi e incarnazione dell’alter ego dell’autore), chiamato a difendersi in un processo in cui è imputato ma senza conoscerne il motivo (un processo di kafkiana memoria, per intenderci). Il cognome «Ponti», che in georgiano sta per «finzione» richiama subito alla mente il «poeta fingitore» di Pessoa, il quale, per poter raccontare, passa attraverso la finzione poetica, perché, solo fingendo, è in grado di dire la verità; e in tal modo ha operato, ottimamente, Magradze stesso, traslando il proprio sentire in Giacomo Ponti, anima atavica di una poesia d’impegno – tesa alla libertà, alla bellezza, alla fratellanza – che si scontra contro un Regime castrante che vuole processarla (e qui il riferimento è a tutti i regimi possibili) e decide di condannarla ingiustamente, come è avvenuto con Socrate.